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Mare è un progetto integrato del Polo del ‘900, coordinato dall’Unione culturale Franco Antonicelli, in collaborazione con la nostra Fondazione, l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, Associazione nazionale combattenti e reduci, CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa, ISMEL, Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, Job Film Days e Centro Studi Sereno Regis.

L’obiettivo del progetto è stato riflettere, da una prospettiva diversa e meno consueta, su alcune questioni centrali nella riflessione tra Novecento e contemporaneità: le migrazioni, il colonialismo, il Mediterraneo come luogo di scambio di saperi, culture e merci, ma anche di militarizzazione delle acque territoriali, di separazione tra il nord e il sud del mondo, di respingimento e di naufragi. A ciò si è aggiunta una specifica attenzione all’emergenza ambientale relativa a un mare ogni giorno più inquinato, in particolare dalle plastiche che ne mettono a rischio l’intero ecosistema.

Tra le molteplici rotte precorribili per esplorare questo elemento, fisico e concettuale, così essenziale allo sviluppo della storia umana, gli enti coinvolti hanno scelto di occuparsi del mare come spazio di transito, tentato o riuscito, di corpi e merci, e di lavoro sulle navi e nei porti.

Le attività si sono svolte nell’arco di un mese: dal 28 settembre al 28 ottobre 2023, con linguaggi diversi, dal cinema al teatro, all’arte, lungo due principali direttrici tematiche:

  • il rapporto tra mare e Oltremare, per proseguire il lavoro di ricerca sulla storia del colonialismo italiano ed europeo e sull’evoluzione degli studi postcoloniali già avviato negli scorsi mesi dal Polo del ’900;
  • i porti come punto di incontro tra la storia degli esseri umani e la storia del mare, con una specifica attenzione alla contemporaneità e alla “catena del valore globale” delle merci che nella logistica portuale e marittima trova uno snodo fondamentale.

Tre le iniziative in programma, come Fondazione, abbiamo proposto Underground Europe, un incontro di riflessione sul Mediterraneo da una prospettiva globale e transnazionale, ma anche quale archivio di memorie, pratiche e immagini che stanno ridiscutendo le geografie culturali.

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