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L’adozione di una dimensione strategica nella programmazione culturale può sembrare un atto scontato, oltre che necessario, ma non è di facile realizzazione.

A luglio 2023 abbiamo cominciato un percorso di analisi per individuare, a partire dal nostro Statuto, gli obiettivi strategici, funzionali alla realizzazione della nostra missione.

Missione che, a partire dal 1974 a oggi, non è mutata, ma si è arricchita, condizionata dai contesti storici, economici e sociali in cui la Fondazione si è sviluppata in questi primi cinquant’anni di attività.

Si è trattato di un lavoro che ha coinvolto insieme staff e governance e che si è concluso a ottobre 2023 con una proposta che è stata approvata dal nostro Consiglio di Amministrazione e che ha guidato la programmazione del 2024 che qui presentiamo.

L’analisi ha tenuto conto di più elementi di contesto:

  • quello globale, con l’allineamento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU tra cui, quelli direttamente riconducibili alla nostra vision e quelli perseguibili attraverso il sistema di offerta culturale
  • quello locale, che individua il perimetro entro cui opera la Fondazione, primo fra tutti il Polo del ’900, la nostra casa e il nostro ambito di riferimento da cui partire per arrivare ai contesti nazionali e internazionali
  • gli strumenti attraverso i quali realizzare le attività previste e le forme di sostegno che abbiamo individuato

Gli obiettivi strategici rispondono sostanzialmente a tre ambiti:

  • quello che attiene alla visione culturale e che si ricava dal cuore del nostro Statuto, l’articolo 2
  • quello legato alla dimensione dei pubblici cui rivolgiamo il nostro lavoro
  • quello relativo al nostro modello di funzionamento e di integrazione con stakeholder e partner

Il risultato è uno strumento di lavoro, di orientamento, che ci guiderà nei prossimi anni. Non è un lavoro concluso, ma vogliamo considerarlo il punto di partenza per migliorarlo, dopo una fase di sperimentazione e di valutazione.

 

Matteo D’Ambrosio

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